Focaccia Pasquale di Costabissara

focaccia-vicentina

Attorno agli anni 60 le donne del paese usavano impastare la focaccia pasquale in casa per poi venirla a cucinare al forno pagando all’artigiano di turno la “cotta”. Ricordo che il mercoledì della Settimana Santa arrivavano alla spicciolata una ventina di donne, ciascuna con il proprio impasto per fare dalle quindici alle quaranta focacce. Mio padre Ottorino ed io davamo un’ultima rinfrescata, aiutavamo a modellare il prodotto e poi via, in forno. è così, notando la differenza del prodotto a seconda dell’impasto, capendo qualche segreto delle autrici della miglior focaccia, che ho imparato quei piccoli ma essenziali accorgimenti per fare un prodotto che ancora oggi molti apprezzano, al punto che per acquistare la focaccia di Benetti vengono un po’ da tutta la provincia e non solo.

Caratteristico dolce delle campagne, nato dalla consuetudine di commemorare il rito della Pasqua, la focaccia o “fugassa” pasquale è espressione della tradizione dolciaria veneta così come di ogni angolo d’Italia, dove viene prodotta in molteplici varianti.
Leggere, soffici e profumate, ottenute da un lento processo di lievitazione, le focacce sono l’orgoglio di massaie e famiglie di pasticceri che tramandano di generazione in generazione ingredienti nuovi e segreti delle loro ricette.
Le origini di questo pan dolce sono antiche e si perdono nella leggenda ma è certo che la fugassa è rimasta fino ad oggi legata alle tradizioni della nostra terra ed è forse per questo motivo che è così amata dai vicentini. Era il dolce del focolare, prodotto con materie prime facilmente reperibili nelle campagne e sempre presenti nella dispensa di casa il tutto farcito a seconda della fantasia della massaia di turno.
Questo dolce, che conserva ancora una vera e propria preparazione rituale, ha davvero poco a che fare oggi con l’altra specialità pasquale per antonomasia, la “colomba”, trasformatasi in anni recenti in un prodotto commerciale di largo consumo.
Oggi sono veramente poche le famiglie in cui la focaccia pasquale vicentina si fa ancora in casa. Si preferisce di gran lunga comprarla in pasticceria o in panificio ma, anche se la ricetta è rimasta pressochè invariata così come il suo metodo di produzione, non esistono probabilmente due panifici che producano questo dolce tipico con le stesse caratteristiche.
Ogni laboratorio artigianale, a differenza dei prodotti industriali omologati e standardizzati nella forma e nel gusto, imprime un suo DNA nella focaccia che realizza, donando a questa autentica icona della Pasqua il proprio inconfondibile sapore, la propria originale consistenza.
La focaccia pasquale di Benetti con la fragranza rustica tipica di un dolce fatto in casa, conserva dunque una caratteristica quasi magica, quella di portare impressa la firma del proprio autore.
Una tradizione vuole che un antico fornaio trevigiano per primo, lavorando la sua pasta di pane con burro, uova e miele, riuscì ad ottenere un dolce soffice e leggero che venne regalato ai clienti in occasione delle feste pasquali, una secponda versione, invece, rimanda ad una usanza nota nei fidanzamenti in occasione dei quali la “fugassa” veniva donata, con dentro l’anello, alla famiglia della ragazza.